Monday, October 30, 2006

Ho fatto il Linux Day, mi sono perso il Linux Day













(foto di Simone Caschili)


Ho sempre visto gli altri organizzare il Linux Day qui a Cagliari ed in genere ho sempre avuto la sensazione che ci fosse cura e premura come quando si organizza un matrimonio prendendosi quasi un annetto di tempo per tutti i dettagli.

Chissà perché nel 2006 si è quasi trascurato l'evento e si è arrivati scorati alla quasi decisione di non fare niente. Ed invece, grazie al lampo di entusiasmo di Giulio ...














Giulio in posa per il monumento di prossima edificazione
(foto di Simone Caschili)




... in poco più di due settimane si è messa in piedi una lasca organizzazione che come nei peggiori film di hollywood mettendo insieme con lo spago un drappello di riservisti tra cui il sottoscritto con poche idee in compenso confuse, errore dopo errore siamo riusciti ad organizzare un linux day buono se non ottimo.
























(foto di Simone Caschili)


La cosiddetta vecchia guardia ha lasciato un vuoto che mi piacerebbe poter dire è stato colmato da una giovane generazione di linuxiani, ma se andiamo a vedere eravamo giovani solo nello spirito perché secondo l'anagrafe altro che giovani ... ma i giovani dove sono? Perché lasciate a noi 35-45 enni il piacere di vestirci in jeans e maglietta del gulch e prendere possesso di una manifestazione che dovrebbe essere soprattutto vostra?


Concludendo dico che mi son perso il Linux Day, perché fare il coordinatore di una traccia di seminari è stato più impegnativo di quanto pensassi. Son rimasto chiuso nell'aula a controllare che prima dei talk tutto fosse funzionante, che nelle pause nessuno si portasse via qualche pezzo, e durante i talk a introdurre i relatori. E invece grazie alle foto scattate durante la manifestazione ho visto che c'era tutto un mondo intorno che mi sono un pò perso. Pazienza, però son soddisfatto e ringrazio tutti gli amici con cui ho lavorato.

PS:
Alla fine abbiam dato anche le bomboniere: dei CD con Ubuntu e tanto software libero per tutti.

Thursday, October 26, 2006

Prendete un'infinità di atomi di idrogeno ... fatto?














Prendete un'infinità di atomi di idrogeno ... fatto? Avrete che a un certo punto una parte di essi comincerà a formare un sistema più complesso di atomi di elio. Avrete quindi un calderone in un cui idrogeno ed elio saranno presenti insieme. In questo calderone si formeranno atomi più pesanti e cosi via fino a formare tutto gli elementi. Resterà sempre un'infinità di atomi di idrogeno a circondare il tutto, ma ci saranno elio, carbonio, ferro, e via via sempre meno numerosi uranio e altri elementi più pesanti. L'uranio è sicuramente più complesso dell'idrogeno, ma evidentemente all'universo non piacciono le cose troppo semplici. Infatti dalle semplici molecole, si passa alle proteine, agli organismi monocellulari, alle piante, agli animali fino all'uomo. C'e' un qualcosa di diabolico o di angelico nella natura stessa dell'universo che tende ad aggiungere livelli sempre più complessi. Il cervello dell'uomo è probabilmente l'agglomerato di atomi più complesso dell'intero universo ma non basta ancora. Quello che conta è l'effetto rete. Se due uomini parlano e si comunicano delle idee si crea qualcosa di ancora più complesso della semplice somma di due cervelli: di crea una conoscenza collettiva e si gettano le basi della società. La società è dunque la *cosa* più complessa che abbiamo nell'universo perché è il risultato della interazione dei cervelli umani e non la loro semplice somma, così come un atomo di elio non è la semplice somma di 4 atomi di idrogeno ma il risultato di un effetto rete.


E così se la rete dei cervelli rappresenta un sistema molto complesso attraverso il linguaggio si sono create le società che all'inizio erano isolate fra loro ma poi nel ventesimo secolo l'effetto rete è aumentato grazie alla tecnologia: i trasporti e i mass media su tutti hanno stabilito un nuovo livello di rete fra le società prima isolate. Il ventunesimo secolo dal canto suo ha portato le comunicazioni globali immediate grazie a Internet e l'effetto rete dei cervelli è ancora aumentato.

















Ma la complessità può essere anche il fine del mondo? Se l'universo tende ad una "Grande Complessità" è questa nient'altro che la natura di Dio al punto che tutto ciò che aumenta la complessità è il bene mentre ciò che la riduce è il male? Questa ipotesi l'ho trovata in un bellissimo (il giudizio andrebbe articolato meglio) libro intitolato Shantaram, che è un romanzo ambientato in India e non un saggio teologico o filosofico.

Defective By Design (tagga tagga tagga)









Io dico che i computer con DRM integrato NON RISPETTANO LA SECONDA LEGGE DI ASIMOV DELLA ROBOTICA.
Leggo con piacere dell'iniziativa di DefectiveByDesign che propone di andare sul sito di amazon e di taggare tutti gli apparecchi DRMati con il tag defectivebydesign in modo da scoraggiare, o comunque informare gli eventuali acquirenti.

Wednesday, October 25, 2006

Dal GIS al Geoweb

Il 22 Novembre in occasione del GIS Day 2006 di Cagliari presenterò una breve panoramica delle applicazioni che compongono il cosiddetto geoweb, la cui definizione peraltro è nuova ed ancora sfuggente.

GeoRSS per i lettori di DEV

In questo post troverete presto materiale aggiuntivo e il codice da scaricare relativo all'articolo che sto scrivendo per la rivista DEV. Ci vediamo presto su questa URL

Tuesday, October 24, 2006

Scherzi da Writely

Mi sa che prima di abbandonare le versione stand-alone di open office e affini per passare a sistemi office puramente web ce ne passerà ancora. Guardate cosa mi ha combinato writely ad un paragrafo di testo al quale avevo cercato di cambiare la misura dei font


Sunday, October 22, 2006

Il politico dopo due mandati puzza

Son sempre le stesse persone ed hanno sempre le stesse cattive intenzioni. Cattive per noi ovviamente ma buonissime per loro e cioè garantirsi la perpetuazione del loro privilegio. Essere politici in Italia vuol dire questo: spendere il 99% delle proprie energie e capacità per assicurarsi la rielezione e le restanti briciole a combinar guai per il paese. Questo perché la politica è un mestiere e nel mestiere si vuol fare una lunga carriera. Chi non lo farebbe? Se voi foste al posto loro sareste migliori? Loro non sono più cattivi di noi, essi sono ciò che esprime questa società.

Allora come fare per migliorare la qualità della nostra classe politica? Quello che manca veramente è il ricambio e la partecipazione della società civile. Avete mai pensato di candidarvi? Beh, non si diventa parlamentari solo perché lo si decide dall'oggi al domani. Solo Berlusconi, Soru e altri miliardari possono fare una cosa del genere. Per tutti gli altri la porta è semplicemente chiusa. La politica è una chiesa e si diventa celebranti solo se si è fatto il chierichetto nella sezione del partito per una vita intera. Qualcuno direbbe che è una vocazione e se lo dice lo fa per fregarvi. Io dico che fare Politica dovrebbe essere un diritto di tutti. Invece alla maggiorparte di noi la partecipazione è negata, e se come diceva Gaber "la libertà è partecipazione" allora la libertà stessa è negata.

Per il politico di mestiere le opportunità sono incredibili e la responsabilità delle proprie azioni e dei propri fallimenti anche elettorali è nulla. Pensate al caso di Storace. Trombato alle elezioni regionali del Lazio, in un paese normale avrebbe finito lì la sua carriera politica. Invece è stato nominato ministro della salute nel governo Berlusconi III. Il tutto suona un pò: "Questi elettori non capiscono niente. Povero Storace, diamogli un ministero". Allora nell'attesa della prossima tangentopoli che cambierà almeno le facce al potere se non le pance, bisogna concepire qualcosa che ci dia da quel momento in poi una classe dirigente migliore. La mia proposta prende spunto dalle caratteristiche dell'ufficio di sindaco che non può essere esercitato per più di due volte dalla stessa persona. E' un'ottima cosa che ben presto verrà abrogata purtroppo, e che invece dovrebbe essere estesa a tutte le cariche pubbliche elettive e di governo. Ragioniamo un pò:

Non si può essere eletti consiglieri comunali/provinciali/regionali più di due volte nella propria vita

Non si possono assumere incarichi di assessore comunale/provinciale/regionale più di due volte nella propria vita

Non si può assumere l'incarico di sindaco/presidente di provincia/governatore regionale più di due volte nella propria vita

Non si può essere eletti più di due volte nella vita alla carica di senatore o deputato della Repubblica

Non si possono assumere incarichi di governo (sottosegretariati, ministeri, vice-ministri e presidenza del consiglio) per più di due volte nella vita

Per tutte le cariche elettive si può derogare laddove manchino candidati alternativi.



Analizziamo le carriere dei nostri politici e vediamo come sarebbero andate se queste norme fossero incluse nella nostra Costituzione.

Andreotti sarebbe tornato a fare il giornalista a partire dagli anni 50 dato che fu già sottosegretario ai tempi di De Gasperi e più volte parlamentare.

Berlusconi avrebbe guidato il governo nel 94 e poi di nuovo nel 2001. Avrebbe dovuto lasciare in occasione del rimpasto avvenuto nel 2005. Sarebbe stato eletto deputato nel 1994 (XII legislatura) e nel 1996 (XIII legislatura). In pratica sarebbe stato ineleggibile alle camere dal 2001 e non avrebbe potuto far parte del governo a partire dal 2005 per la gioia dei suoi avversari e soprattutto di alcuni suoi alleati.

Prodi è stato ministro dell'industria nel governo Andreotti del 1978 (che nella nostra ipotesi non sarebbe però mai nato) e poi presidente del consiglio nel 1996 fino al 1998. Oggi non sarebbe in carica.

Stesso discorso per D'Alema. Con i suoi due governi (1998 e 1999) si sarebbe giocato le sue due possibilità di far parte di futuri governi.

Mastella è deputato ininterrottamente dal 1976. Nella nostra ipotesi non lo sarebbe più da un bel pezzo.


L'elenco potrebbe essere ancora lungo ed interessante ma mi fermo qui. Come sarebbe andata l'Italia con queste semplici regole? Secondo me molto meglio. Aldilà del giudizio sui singoli politici, il continuo ricambio avrebbe portato dei benefici. Naturalmente il vitalizio dopo mezza leegislatura va abolito.



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[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_Governi_Italiani

Friday, October 20, 2006

Linux Day 2006 anche a Cagliari

Sembrava impossile ed invece ...










LINUX DAY 2006

sesta giornata nazionale del Software Libero
sabato 28 ottobre

dalle 9:00 alle 13:00

CAGLIARI

Facoltà di Ingegneria - Piazza d'Armi

ingresso libero e gratuito



Il Linux Day è una manifestazione nazionale articolata in eventi locali che ha lo scopo di promuovere software libero. Durante il Linux Day sarà possibile assistere gratuitamente a numerosi seminari divisi in sessioni parallele orientate a neofiti e/o curiosi. Fino ad esaurimento scorte verranno distribuiti dei CD contenenti alcune tra le più popolari distribuzioni di GNU/Linux e software libero.

La manifestazione è organizzata dal GULCH in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari

Per ulteriori info: http://linuxday.gulch.it

Wednesday, October 18, 2006

Scampato pericolo per i blogger

A quel che leggo l'articolo che imponeva il compenso da corrispondere nel caso di citazione parziale di articoli altrui è stato rimosso dalla finanziaria. Ne avevamo parlato qui.

Monday, October 16, 2006

Riproduzione di articoli di riviste o giornali

Partecipo nel mio piccolo al tam tam che circola sui blog riguardante l'iniquo articolo sulla Riproduzione di articoli di riviste o giornali.

Dallo scorso 3 ottobre, non si può più riportare il testo di un qualsiasi articolo tratto da un qualsiasi sito o giornale, pur citando la fonte.

Per poterlo fare occorre pagare un compenso all’editore e se non lo si fa le sanzioni sono salatissime.

Art. 32.
Riproduzione di articoli di riviste o giornali

  1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, e’ inserito il seguente:

    «1-/bis/. I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.».

Le conseguenze di questo articolo saranno pesantissime e si tradurranno nella pratica impossibilità di costruire un'informazione alternativa basata sulla rete come è stato fino ad oggi.

L’informazione su internet deve rimanere libera e a questo proposito bisogna aderire ad iniziative come la campagna di PeaceLink che recita:

Chiedo pertanto che il Parlamento abolisca con un opportuno provvedimento il primo comma dell’articolo 32 del capo IX del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, recante “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”, con cui sono state anticipate alcune delle misure previste dal disegno di legge finanziaria 2007.

Per aderire vai alla pagina dedicata.

Tuesday, October 10, 2006

Open al bivio fra software e webware (le slide)

Open al bivio fra software e webware: questo è il titolo del mio intervento al convegno organizzato dalla Provincia di Cagliari ed intitolato La Pubblica Amministrazione al servizio del cittadino tra e-Government e Open Source.

Desideroso di provare il (per me) nuovo servizio di slideshare eccole in linea nel post.

Saturday, October 07, 2006

Open al bivio fra software e webware

Open al bivio fra software e webware: questo è il titolo del mio intervento al convegno organizzato dalla Provincia di Cagliari ed intitolato La Pubblica Amministrazione al servizio del cittadino tra e-Government e Open Source.

Il succo di ciò che volevo dire nel mio intervento è che con l'enorme sviluppo del web 2.0, dei mashup e del fiorire di nuove API (soap, rest, javascript) le licenze open source non sono più completamente adatte al loro scopo.

Questa cosa ovviamente non me la sono inventata io ed esponenti ben più autorevoli di me si sono già espressi ed hanno manifestato i loro dubbi, uno per tutti Tim OReilly che ha sostenuto che le licenze open source sono ormai obsolete.

Detta così sembra una boutade o una provocazione, ed in parte lo è, ma c'è un fondo di verità che non deve sfuggire. Sebbene la maggiorparte dei cosiddetti servizi del web2.0 usino software opensource come Linux, PHP, MySQL, Apache e chissà cos'altro, i tool sono opensource ma le applicazioni risultanti sono spesso proprietarie.

In un mio precedente post ho già evidenziato che la GPL v2 non copre il cosiddetto software as service semplicemente perché nelle web application, non c'è distribuzione di codice ma solamente accesso alle funzionalità attraverso la rete. I problemi che si pongono in questo nuovo scenario sono secondo me abbastanza evidenti: se io uso open office e non sono molto soddisfatto posso scaricare il codice, modificarlo e soddisfare le mie esigenze. Se uso google writely e non sono soddisfatto NON posso scaricare il suo codice e modificarlo.

L'utilizzo del software as service ha dei vantaggi immensi per l'utente: basta un browser e possiamo fare tutto. Inoltre i servizi più intelligenti si adattano benissimo ai terminali mobili. Provare gmail dal cellulare per credere. Si sta realizzando il pervasive computing per il quale tanti ricercatori hanno spesso le loro migliori energie a volte nelle direzioni sbagliate, lo si sta realizzando nel modo più semplice attraverso la trasformazione del web da repository globale di dati e pagine di informazione in computer globale nel quale le applicazioni risiedono in pochi grandi server ed il codice client (javascript e html in genere) viene caricato quando serve nel browser dell'utente.

I vantaggi sono evidenti ma anche i pericoli sono tanti e soprattutto per la privacy ed il controllo dei dati. Non è un caso che qualcuno propone delle estensioni del browser per poter cifrare la posta quando si usa gmail.

Ho avuto il piacere di incontrare Stallman in una sua recente visita qui a Cagliari, e quando gli ho chiesto cosa ne pensasse del *software as service* e lui mi ha risposto che non ha senso lasciare i nostri dati in mano ad altri lasciando intendere che se uno è così pazzo da fare una cosa del genere allora per lui non c'è più speranza.

Wednesday, October 04, 2006

La GPL ed i Web Services

La GPL impone a chi modifica un codice distribuito con GPL di rilasciare il proprio lavoro ancora con la GPL. Questo è un modo per costruire un'economia in cui chi riceve un vantaggio dal software libero debba poi restituire in qualche modo il *favore*. Questo funziona bene nel caso in cui il software venga distribuito da chi lo ha prodotto all'utente che lo installa e lo utilizza. Ma cosa succede se io prendo un software con licenza GPL, lo adatto, lo modifico, lo faccio girare come un web service e permetto agli utenti di interagire con esso solo attraverso la rete? Succede che di fatto la GPL v2 (che è quella in *vigore* finora) non mi impone di rilasciare le mie modifiche in nessun modo. Quotando la GPL (fonte della traduzione)

Bisogna fare in modo che ogni opera distribuita o pubblicata, che in parte o nella sua totalità derivi dal Programma o da parti di esso, sia concessa nella sua interezza in licenza gratuita ad ogni terza parte, secondo i termini di questa Licenza.

Nel secondo draft della nuova GPL v3 sembra che questo problema verrà affrontato indicando che l'utente ha diritto di scaricare il codice sorgente del servizio quando questo è implementato a partire da software rilasciato sotto GPL. Riporto un estratto dal testo disponibile qui.

if a modified version of the material they cover is a work intended to interact with users through a computer network, that those users be able to obtain copies of the Corresponding Source of the work through the same network session


Sarà sufficiente a garantire le libertà degli utenti nel nuovo scenario delle rich internet applications? Forse no. Tornerò presto su questo argomento

Tuesday, October 03, 2006

Piu' servizi meno software

Più servizi meno software. In questa frase elementare si riassume la tendenza a far migrare sul web applicazioni interattive sempre più complesse che un tempo erano esclusivamente installate sul PC. GMail è il caso più noto. Anche se in realtà i servizi di web mail esistevano già da molto tempo, GMail ha aggiunto l'interattività e l'immediatezza che i legnosi precursori non offrivano.

Questo sembra essere avvenuto grazie ad una parolina magica: ajax. Anche questa non era poi così nuova, ma inizialmente snobbata e forse troppo a lungo, è divenuta un tormentone negli ultimi tempi. Oggi ci sono massicci investimenti sulla migrazione delle applicazioni per PC in RIA (Rich Internet Application). Una lista non esaustiva di tali applicazioni potrebbe essere:

Posta elettronica (gmail)
Cartografia (gmaps,yahoomaps,virtualearth)
Word processor (writely, officelive)
Fogli di calcolo (Google spreadsheet)
Album fotografie (Flickr, PicasaWeb)
Enciclopedia (Wikipedia)
Agenda (30 boxes, Gcalendar)
Bookmarks (del.icio.us)
News, podcast, etc. (Bloglines)
Programmazione (zimki.com)


Naturalmente i protagonisti sono i soliti noti: Google, Microsoft, Yahoo, Ask.com vuoi perché hanno buone idee, vuoi perché sono rapidi nel metterle in pratica, vuoi perché se non basta comprano in blocco intere aziende, quelle che hanno realizzato idee ancora migliori.

Arriveremo al punto in cui sul nostro PC avremo installati solo il sistema operativo, il browser ed lettori multimediali? Forse sì. Da un punto di vista tecnico i vantaggi sono immensi. Non solo i nostri dati sono online, ma anche le applicazioni che li elaborano dandoci la possibilità di accedere in qualunque momento, in qualunque luogo, in qualunque circostanza a patto di avere una connessione alla rete ed un browser. Tutto questo ha un prezzo ovviamente: La continua erosione della privacy dell'utente, la sensazione di non disporre del controllo totale dei propri dati, il pericolo di dipendere da un servizio che in un momento qualsiasi può venir negato vuoi perché chi lo fornisce non è più in grado di erogarlo o vuoi perché decide di farsi pagare un prezzo via via più alto.

Sunday, October 01, 2006

Il GPS andrà in crisi nel 2011?

Se state pensando di comprarvi tomtom pensateci bene perché forse nel 2011 non funzionerà più, e questo vale anche per tutti gli altri apparecchi basati sul sistema GPS. Secondo questa notizia, a causa della violenta attività solare che ha dei cicli di circa 12 anni, le comunicazioni tra i satelliti ed i ricevitori a terra potranno essere compromesse con danno per tutti i sistemi di navigazione basati su GPS.