(foto by ksubramz, a Flickr user)
Le grosse compagnie di telecomunicazioni americane, come AT&T, vogliono mettere in discussione il cosiddetto principio di neutralità della rete (vedi post). Cercando di capire perché la neutralità della rete è così importante, tale da coinvolgere nella discussione i vertici di Google, Tim Berners Lee, e tante altre voci importanti che si schierano per difenderla, ho cercato una definizione sintetica che riporto qui:
(fonte punto-informatico.it)
La violazione del principio di neutralità avviene quando un ISP "favorisce" l'accesso a certi content-provider, gli editori digitali che vendono contenuti multimediali con Internet, attraverso la riscossione di tariffe extra. Allo stesso modo, gli ISP potrebbero negare parità di trattamento a tutti quei fornitori di servizi (operatori VoIP, IPTV e via dicendo) non disposti a pagare pedaggi.
Naturalmente, se le telco americane fanno qualcosa di sbagliato per gli utenti, quelle europee cosa fanno? Le imitano. E, manco a dirlo, chi c'è in prima linea a cercare di fottere il consumatore?
In Europa la commissaria per la società dell'informazione, Viviane Reding, si è espressa a favore della neutralità di Internet. Nei giorni scorsi i colossi europei delle telecomunicazioni, tra i quali spuntano Telecom Italia e Deutsche Telekom, hanno iniziato a fare pressione sulle istituzioni europee per avviare un dibattito sulla questione.