Friday, June 29, 2007

Frontiere dell'interazione

Ovvero se devi bloggare blogga in diretta, cosa che avrei forse fatto se il sito blogger.com fosse stato raggiungibile dalla venue del convegno (mi sa che il protocollo https non passava).

Un bravo' a Matteo Penzo, Leandro Angro' e tutti i ragazzi dietro le quinte (che poi non erano quinte) e all'Universita' Bicocca che ha sede in una zona di recupero urbano post-industriale. Il tassista mi ha mostrato i luoghi dove stavano tutte le grandi fabbriche di Sesto (Falk, Pirelli, Magneti Marelli). Oggi le fabbriche non ci sono piu' e sono rimasti i cantieri, i centri commerciali, il campus e il teatro degli Arcimboldi.

Tornando al nostro, sono passate ormai diverse ore e la mia memoria a breve termine presto cancellera' i dettagli dell'evento. Posso solo raccontare le mie sensazioni:

ognuno si fara' il suo telefonino o altra diavoleria personalizzata grazie a tecnologie come stampanti 3D. Bello! Ma quanti telefonini/diavolerie faremo? Una alla settimana? Uno al giorno? Brutta prospettiva se non ci mettiamo in testa che sta roba deve essere smaltita, digerita dall'ambiente. Viva la personalizzazione ma senza incasinarci la vita.

Second Life mi piace sempre meno. Eh si', sono un vecchio che non segue piu' i trend, ma penso sempre di piu' che la first life sia troppo breve per spenderla dentro second life. Uno degli speaker ha fatto notare che su Second Life si fanno pochi esperimenti. Si replica quello che gia' esiste. Las Vegas in fondo e' una Second Life fatta di plastica e soldi, ma esiste. Qualcun altro ha citato il grande Marc Weiser che in fondo non gradiva la realta' virtualizzata, ma preferiva la virtualita' realizzata, ossia aumentare la realta' grazie ad un computer diffuso, silente, che fa e non disturba e che non richiede la nostra attenzione.

Dagli hacker ai blogger. E' finito un certo cybermondo, fatto di grandi compentenze tecniche, di voglia di sovvertire il sistema, di espandere la liberta' attraverso la rete. E' sorto il mondo del web 2.0, delle reti sociali, e della partecipazione, del guarda che libro sto leggendo, o del guarda che brano sto ascoltando. Non si torna indietro. C'e' del buono anche in questo ma qualcuno dice che oggi manca il cuore, che nessuno ha grandi visioni. Certo che il web della partecipazione sembra come il ministero della pace che invece serve a fare la guerra. Da una parte ti danno la partecipazione, ma poi tutto e' sempre piu' centralizzato nelle mani di 4 grandi operatori.

Ma veramente vuoi accarezzare un animale di plastica? Un signore giapponese ha presentato un robot definito affettivo. Ora, viva i robot. Io sono cresciuto a pane, nutella e mazinga. Pero' vedere dei vecchi in un ospizio che ricevevano conforto da un animale di plastica che scodinzola e fa le fusa mi ha fatto pena. Possibile che vogliamo delegare alle macchine la cosa che ci rende unici? Dare e ricevere affetto da qualcuno. Ma andiamo a trovare le persone e sole ed abbracciamole noi !!!

Fin qui sembra che io sia molto critico rispetto ai contenuti di Frontiere, in realta' sono molto contento che esista un momento di confronto come questo. Mi ha fatto riflettere e questo non e' un risultato da poco. Ora sta a me in fondo, e se il futuro deve essere diverso dovrei fare in modo che lo sia piuttosto che lamentarmi e basta.

Ultima nota va al mio amico Stefano Sanna. Penso che pochi riescano a far ridere la platea mentre si parla di telefoni cellulari e altre tecnicalita'. E non parlo di sorrisi, ma risate grasse. Qualcuno ha fatto notare che dovevano dargli piu' tempo (per piu' risate o per piu' slide sui cellulari?) :)