Son sempre le stesse persone ed hanno sempre le stesse cattive intenzioni. Cattive per noi ovviamente ma buonissime per loro e cioè garantirsi la perpetuazione del loro privilegio. Essere politici in Italia vuol dire questo: spendere il 99% delle proprie energie e capacità per assicurarsi la rielezione e le restanti briciole a combinar guai per il paese. Questo perché la politica è un mestiere e nel mestiere si vuol fare una lunga carriera. Chi non lo farebbe? Se voi foste al posto loro sareste migliori? Loro non sono più cattivi di noi, essi sono ciò che esprime questa società.
Allora come fare per migliorare la qualità della nostra classe politica? Quello che manca veramente è il ricambio e la partecipazione della società civile. Avete mai pensato di candidarvi? Beh, non si diventa parlamentari solo perché lo si decide dall'oggi al domani. Solo Berlusconi, Soru e altri miliardari possono fare una cosa del genere. Per tutti gli altri la porta è semplicemente chiusa. La politica è una chiesa e si diventa celebranti solo se si è fatto il chierichetto nella sezione del partito per una vita intera. Qualcuno direbbe che è una vocazione e se lo dice lo fa per fregarvi. Io dico che fare Politica dovrebbe essere un diritto di tutti. Invece alla maggiorparte di noi la partecipazione è negata, e se come diceva Gaber "la libertà è partecipazione" allora la libertà stessa è negata.
Per il politico di mestiere le opportunità sono incredibili e la responsabilità delle proprie azioni e dei propri fallimenti anche elettorali è nulla. Pensate al caso di Storace. Trombato alle elezioni regionali del Lazio, in un paese normale avrebbe finito lì la sua carriera politica. Invece è stato nominato ministro della salute nel governo Berlusconi III. Il tutto suona un pò: "Questi elettori non capiscono niente. Povero Storace, diamogli un ministero". Allora nell'attesa della prossima tangentopoli che cambierà almeno le facce al potere se non le pance, bisogna concepire qualcosa che ci dia da quel momento in poi una classe dirigente migliore. La mia proposta prende spunto dalle caratteristiche dell'ufficio di sindaco che non può essere esercitato per più di due volte dalla stessa persona. E' un'ottima cosa che ben presto verrà abrogata purtroppo, e che invece dovrebbe essere estesa a tutte le cariche pubbliche elettive e di governo. Ragioniamo un pò:
Non si può essere eletti consiglieri comunali/provinciali/regionali più di due volte nella propria vita
Non si possono assumere incarichi di assessore comunale/provinciale/regionale più di due volte nella propria vita
Non si può assumere l'incarico di sindaco/presidente di provincia/governatore regionale più di due volte nella propria vita
Non si può essere eletti più di due volte nella vita alla carica di senatore o deputato della Repubblica
Non si possono assumere incarichi di governo (sottosegretariati, ministeri, vice-ministri e presidenza del consiglio) per più di due volte nella vita
Per tutte le cariche elettive si può derogare laddove manchino candidati alternativi.
Analizziamo le carriere dei nostri politici e vediamo come sarebbero andate se queste norme fossero incluse nella nostra Costituzione.
Andreotti sarebbe tornato a fare il giornalista a partire dagli anni 50 dato che fu già sottosegretario ai tempi di De Gasperi e più volte parlamentare.
Berlusconi avrebbe guidato il governo nel 94 e poi di nuovo nel 2001. Avrebbe dovuto lasciare in occasione del rimpasto avvenuto nel 2005. Sarebbe stato eletto deputato nel 1994 (XII legislatura) e nel 1996 (XIII legislatura). In pratica sarebbe stato ineleggibile alle camere dal 2001 e non avrebbe potuto far parte del governo a partire dal 2005 per la gioia dei suoi avversari e soprattutto di alcuni suoi alleati.
Prodi è stato ministro dell'industria nel governo Andreotti del 1978 (che nella nostra ipotesi non sarebbe però mai nato) e poi presidente del consiglio nel 1996 fino al 1998. Oggi non sarebbe in carica.
Stesso discorso per D'Alema. Con i suoi due governi (1998 e 1999) si sarebbe giocato le sue due possibilità di far parte di futuri governi.
Mastella è deputato ininterrottamente dal 1976. Nella nostra ipotesi non lo sarebbe più da un bel pezzo.
L'elenco potrebbe essere ancora lungo ed interessante ma mi fermo qui. Come sarebbe andata l'Italia con queste semplici regole? Secondo me molto meglio. Aldilà del giudizio sui singoli politici, il continuo ricambio avrebbe portato dei benefici. Naturalmente il vitalizio dopo mezza leegislatura va abolito.
Allora come fare per migliorare la qualità della nostra classe politica? Quello che manca veramente è il ricambio e la partecipazione della società civile. Avete mai pensato di candidarvi? Beh, non si diventa parlamentari solo perché lo si decide dall'oggi al domani. Solo Berlusconi, Soru e altri miliardari possono fare una cosa del genere. Per tutti gli altri la porta è semplicemente chiusa. La politica è una chiesa e si diventa celebranti solo se si è fatto il chierichetto nella sezione del partito per una vita intera. Qualcuno direbbe che è una vocazione e se lo dice lo fa per fregarvi. Io dico che fare Politica dovrebbe essere un diritto di tutti. Invece alla maggiorparte di noi la partecipazione è negata, e se come diceva Gaber "la libertà è partecipazione" allora la libertà stessa è negata.
Per il politico di mestiere le opportunità sono incredibili e la responsabilità delle proprie azioni e dei propri fallimenti anche elettorali è nulla. Pensate al caso di Storace. Trombato alle elezioni regionali del Lazio, in un paese normale avrebbe finito lì la sua carriera politica. Invece è stato nominato ministro della salute nel governo Berlusconi III. Il tutto suona un pò: "Questi elettori non capiscono niente. Povero Storace, diamogli un ministero". Allora nell'attesa della prossima tangentopoli che cambierà almeno le facce al potere se non le pance, bisogna concepire qualcosa che ci dia da quel momento in poi una classe dirigente migliore. La mia proposta prende spunto dalle caratteristiche dell'ufficio di sindaco che non può essere esercitato per più di due volte dalla stessa persona. E' un'ottima cosa che ben presto verrà abrogata purtroppo, e che invece dovrebbe essere estesa a tutte le cariche pubbliche elettive e di governo. Ragioniamo un pò:
Non si può essere eletti consiglieri comunali/provinciali/regionali più di due volte nella propria vita
Non si possono assumere incarichi di assessore comunale/provinciale/regionale più di due volte nella propria vita
Non si può assumere l'incarico di sindaco/presidente di provincia/governatore regionale più di due volte nella propria vita
Non si può essere eletti più di due volte nella vita alla carica di senatore o deputato della Repubblica
Non si possono assumere incarichi di governo (sottosegretariati, ministeri, vice-ministri e presidenza del consiglio) per più di due volte nella vita
Per tutte le cariche elettive si può derogare laddove manchino candidati alternativi.
Analizziamo le carriere dei nostri politici e vediamo come sarebbero andate se queste norme fossero incluse nella nostra Costituzione.
Andreotti sarebbe tornato a fare il giornalista a partire dagli anni 50 dato che fu già sottosegretario ai tempi di De Gasperi e più volte parlamentare.
Berlusconi avrebbe guidato il governo nel 94 e poi di nuovo nel 2001. Avrebbe dovuto lasciare in occasione del rimpasto avvenuto nel 2005. Sarebbe stato eletto deputato nel 1994 (XII legislatura) e nel 1996 (XIII legislatura). In pratica sarebbe stato ineleggibile alle camere dal 2001 e non avrebbe potuto far parte del governo a partire dal 2005 per la gioia dei suoi avversari e soprattutto di alcuni suoi alleati.
Prodi è stato ministro dell'industria nel governo Andreotti del 1978 (che nella nostra ipotesi non sarebbe però mai nato) e poi presidente del consiglio nel 1996 fino al 1998. Oggi non sarebbe in carica.
Stesso discorso per D'Alema. Con i suoi due governi (1998 e 1999) si sarebbe giocato le sue due possibilità di far parte di futuri governi.
Mastella è deputato ininterrottamente dal 1976. Nella nostra ipotesi non lo sarebbe più da un bel pezzo.
L'elenco potrebbe essere ancora lungo ed interessante ma mi fermo qui. Come sarebbe andata l'Italia con queste semplici regole? Secondo me molto meglio. Aldilà del giudizio sui singoli politici, il continuo ricambio avrebbe portato dei benefici. Naturalmente il vitalizio dopo mezza leegislatura va abolito.
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[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_Governi_Italiani