Thursday, December 21, 2006

La fine del web 2.0?

The image “http://www.somebits.com/~nelson/weblog-files/expl_vis_table-small.gif” cannot be displayed, because it contains errors.
Esagerato? Beh, se non è la fine le cose potrebbero prendere una brutta piega. Una delle caratteristiche del nostro è che tanti servizi innovativi sono dei mashup. Essi integrano sorgenti di dati disparate in un'unica applicazione. Tutto molto bello. Questo funziona perche' tanti grandi aziende tra cui Google, Yahoo, Amazon e altre hanno messo a disposizione dei web services che permettono di interrogare programmaticamente i loro immensi database. Cosa succederebbe se improvvisamente tutti questi web services venissero chiusi dai rispettivi proprietari? Si dovrebbe tornare indietro di 10 anni, quando si *rubavano* i dati caricando una pagina web e la si parsava nel tentativo di estrarre le informazioni da ripubblicare. Ebbene, Google ha deciso di chiudere il rubinetto ad una delle API storiche: la Google search API non sara' piu' disponibile come web service soap, ma solo come
AJAX search API. Questo significa che gli sviluppatori dovranno includere un pezzetto di javascript nel loro codice client il quale si occupera' di tutto con poche possibilita' di interazione. I termini d'uso sembrano piu' restrittivi rispetto alla API soap.

Google AJAX Search API Terms of Use
http://code.google.com/apis/ajaxsearch/terms.html
you will see

1.3 Appropriate Conduct and Prohibited Uses.
... You agree that you will not, and you will not permit your users or
other third parties to: (a) modify or replace the text, images, or
other content of the Google Search Results, including by (i) changing
the order in which the Google Search Results appear, (ii) intermixing
Search Results from sources other than Google, or (iii) intermixing
other content such that it appears to be part of the Google Search
Results; ...


Dato che molti guardano Google come modello cosa accadra'? Tutti gli altri seguiranno la stessa strada? Sarebbe un passo indietro di 10 anni ripeto. C'e una differenza fondamentale tra fornire l'accesso ai dati tramite un web service e fornire un client gia' confezionato che accede a quei dati.

Tuesday, December 19, 2006

wufoo

Faccio un po' di pubblicita' a http://wufoo.com/
Veramente utile se volete costruire un form e ricevere i risultati ed i report sia via email che via web. L'applicazione e' gratuita ma con il limite di 3 forms. La GUI e' molto carina ed intuitiva. Insomma se dovete fare un paio di questionari online all'anno e non avete voglia di installare nessun php sul vostro server provate wufoo.

Monday, December 18, 2006

Piccoli veloci inutili prese in giro

Questo e' un blog post ed e' un assedio psichico neurologico. Per le controindicazioni consultare il vostro medico analista webologo. Puo' avere effetti indesiderati e decorso fecale.


Vi piacciono le scrittine piccoline che accompagnano prodotti come piani telefonici e farmaceutici? Propongo una legge che obblighi a occupare una percentuale dello spazio (spazio dello schermo TV) e del tempo (tempo di durata dello spot) con queste clausole. Diciamo il 20% almeno.

Le piu' atroci sono quelle audio. Lo speaker legge alla velocita' della luce tutte le indicazioni importanti in un secondo (gli altri 29 sono di cavolate tipo famiglia boccasana, o scene di vita sociale che se-noi-italiani-siamo-fatti-cosi-allora-e'-meglio-un-suicidio-di-massa)

Friday, December 15, 2006

Saturday, November 25, 2006

JavaDay 2006





Oggi ho partecipato al JavaDay organizzato a Cagliari dal JugSardegna. E' stata l'occasione per ritrovare vecchi amici e sentire le novità su Java che a dire il vero dopo circa 8 anni di amore e dedizione ultimamente uso e seguo pochino.

Il mio intervento è stato sul tema già trattato in passato che si puo' sintetizzare in le licenze opensource sono obsolete nel web2.0 ?



Wednesday, November 22, 2006

Resoconto del GISDay 2006














Ho cercato di cogliere qua e la' le frasi che mi sono sembrate piu' significative da questa giornata.






Sono impressionato ... ho paura di cavalcare la tigre [...] Ma non bisogna farsi fregare dalla tecnologia e troppa informazione non serve a niente se l'informazione non si trasforma in decisione
(P. Mogorovich)



Una ricerca che non si confronta con gli utenti finali e' sempre deficitaria
(P. Cau)



Bisogna smetterla di pensare ad Internet come "alle nuove tecnologie", sono ormai tecnologie diffuse. Quelle che servono oggi sono le nuove applicazioni.
(D. Carboni)



La democratizzazione e la diffusione di massa delle tecnologie GIS va applaudita e stimolata
(M. Campagna)



Il progresso e' fatto di errori. Inutile recriminare. Bisogna usare la ragione e andare avanti.
(G. Barrocu)



Ognuno da un'interpretazione diversa della frase "fare un GIS". Se lo chiediamo a Soru probabilmente direbbe che significa fare una legge.
(P. Mogorovich)



C'e' paura di mettere in evidenza le vulnerabilita' del territorio. Gli strumenti ci sono ma si rischia di mettersi contro molti interessi politici ed economici.
(G. Barrocu)


Come contributo finale ecco la versione slideshare del mio intervento:







Tuesday, November 21, 2006

Il pescatore soddisfatto

Forse lo conoscono tutti ma io l'ho letto per la prima volta da poco (grazie a Sergio che l'ha postato su riflessioni.it)

IL PESCATORE SODDISFATTO
(di Anthony De Mello, tratto da "Il canto degli uccelli")

Il ricco industriale del nord rimase inorridito
trovando il pescatore del sud
pigramente sdraiato accanto alla sua barca
a fumare la pipa.

"Perchè non sei in mare a pescare?",
gli chiese l'industriale.

"Perchè ho preso abbastanza pesce per oggi",
disse il pescatore.

"Perchè non ne prendi più di quanto te ne serve?"
chiese l'industriale.

"Cosa ne dovrei fare?", domandò il pescatore.

"Potresti guadagnare più soldi", fu la risposta.
"Così potresti dotare la tua barca di un motore.
Allora potresti spingerti in acque più profonde
e prendere più pesce. Allora avresti abbastanza soldi
per comprare reti di nylon. Queste ti frutterebbero
più pesce e più soldi. Ben presto avresti
abbastanza denaro per possedere due barche...
magari un'intera flotta di barche.
Allora saresti un uomo ricco come me".

"Cosa farei allora?", chiese
il pescatore.

"Allora potresti sederti e goderti la vita",
rispose l'industriale.

"Cosa pensi che stia facendo
in questo preciso momento?",
disse il pescatore soddisfatto.

Friday, November 17, 2006

Noiseless Freevo

Mi sono imbattuto in un interessantissimo thread di discussione sulla mailing list di Freevo riguardo l'abbattimento del rumore.

Le soluzioni discusse vanno da mobo senza ventole, alimentatori speciali, schede epia con processori a basso consumo e boot da compact flash su interfaccia IDE.

Ecco il link.


Happy hacking (o buon spippolamento se preferite)

web30 e' il web semantico? no forse no

web30 e' il web semantico? no forse no.

web2.0 = dati condivisi ma controllo centralizzato nei server web

p2p = dati condivisi, controllo decentralizzato ma esterna al web

proporrei un

web3.0 = dati condivisi, controllo dececentralizzato, accesso tramite web

in pratica web3.0 = web2.0 + controllo decentralizzato dei dati

Tuesday, November 14, 2006

La blogosfera non e' una sfera

La blogosfera non e' una sfera ma piuttosto una piramide. I blog in pratica non sono democratici. Ogni blogger raccoglie intorno a se' una comunita' di lettori e tale comunita' costituisce un potere: grande comunita' grande potere. I blogger con centinaia di lettori hanno una grande influenza e rappresentano un canale comunicativo. Un blogger con pochi lettori sono come un canale strozzato. Perche' certi blogger abbiano molti utenti e perche' altri non ne abbiano e' un argomento complicato e dipende da una grande serie di fattori. Sta di fatto che il web oggi da a tutti la possibilita' di esprimere un'opinione ma questa e' una possibilita' tecnica ma non pratica.

Aprire un blog e scrivere le proprie idee non serve a niente se nessuno le legge


Aprire un blog e scrivere le proprie idee non serve a niente se nessuno le legge. Ecco che dunque beppegrillo.it o macchianera diventano canali informativi controllati. Certo e' sempre possibile spedire dei commenti, ma i commenti non hanno grande visibilita' ed inoltre i commenti sui post di blog famosi come beppegrillo.it sono talmente tanti che il lettore non e' invogliato a seguire la discussione.

Era piu' democratico USENET

Era piu' democratico USENET? Forse si'. Vediamo le differenze.

  • Un forum USENET appartiene a tutti, il moderatore si limita a far rispettare il regolamento e non deve censurare le idee altrui se queste sono espresse secondo le regole del forum. Nei blog esiste un padrone che e' l'unico che stabilisce l'argomento su cui discutere. I commenti sgraditi vengono censurati senza problemi.
  • USENET e' divisa per argomenti la blogosfera e' divisa per personalita': ossia ci si registra al blog di tizio e non agli argomenti.

Quest'ultima differenza e' fondamentale per capire la scarsa democrazia della blogosfera rispetto a USENET. Supponete di avere un'idea che ritenete importante. Aprite il vostro blog e la pubblicate. Se il vostro blog non ha lettori in pratica non avrete ottenuto niente. Allora decidete di rivolgervi ad altri blogger piu' popolari e chiedete loro di pubblicare la vostra idea. Se nessuno di loro gradisce la vostra idea non riuscirete a fare breccia nella blogopiramide.

Ora cercate di raggiungere lo stesso obiettivo ma tramite USENET. Cercate il newsgroup adatto, verificate che sia frequentato abbastanza, postate la vostra idea e state sicuri che i frequentatori la leggeranno. A quel punto, fatto salvo che non siate un troll e che la vostra idea vale qualcosa allora avrete comunicato efficacemente.

Ma perche' USENET non e' cosi' utilizzato come i blog? Questo e' un tema che va sviscerato in un altro post.




Seconda vita per Java

La blogosfera sta ancora poderosamente vibrando per la notizia del rilascio di Java con licenza GPL. Le cose piu' interessanti che mi hanno colpito di questo evento (che tralaltro era abbondantemente preannunciato e sul quale Fabrizio aveva persino tenuto un talk all'ultimo Linux Day) sono due:

Second Life sta acquisendo una massa critica veramente notevole. Molti Internet company stanno portando i loro prodotti in questo mondo virtuale e in questo modo anche Sun ha strizzato l'occhio alla community.

Tormentone del momento o vera opportunità?

Saturday, November 11, 2006

Dal GIS al Geoweb: ecco l'abstract

Il prossimo 22 Novembre ci sarà a Cagliari il GIS Day 2006. Qui c'e' il programma. In quest'occasione terrò un breve intervento sul geoweb. Ecco l'abstract.

A distanza di qualche anno dalla bolla speculativa della new economy il web sembra attraversare un nuovo periodo di grazia. Piccoli operatori con idee innovative hanno potuto con costi ridottissimi creare un effetto rete in diversi domini mostrando l'esistenza di opportunità che prima sembravano inesistenti. Il successo di queste idee è dato dalla miscela di servizi web esistenti, dalla costituzione di una comunità di utenti, e dalla condivisione dei contenuti.
Fenomeni come wikipedia, i blog, flickr, google maps, e youtube non devono essere visti come un avanzamento tecnologico, ma piuttosto come un risultato della partecipazione degli utenti alla creazione e condivisione di nuove risorse. Per evidenziare la differenza con il web tradizionale è stato coniato il termine web 2.0 che ormai viene comunemente usato anche se non può esserne fornita una definizione formale valida per tutti. In questo scenario la nuova geografia,le mappe e le foto aeree accessibili a tutti hanno dato un forte impulso. Dare a tutti gli utenti la possibilità di costruire delle applicazioni a partire da mappe e foto satellitari ha consentito lo sviluppo di una miriade di servizi che non vogliono sostituire i tradizionali sistemi informativi territoriali ma che li affiancano e coinvolgono gli utenti nel loro sviluppo. Questi nuovi mashup geografici integrano dati da sorgenti diverse costituendo una nuova rete fatta di dati, utenti, applicazioni che possiamo sinteticamente chiamare geoweb.

Monday, November 06, 2006

La blogosfera e' un mezzo elastico

Avete mai notato come i blogger non facciano altro che riscrivere cio' che leggono in altri blog e cosi' via finche' il web e' saturo della notizia.

Da un punto di vista fisico e' come se delle sorgenti esterne alla blogosfera generassero degli impulsi (le notizie che hanno un qualche interesse) e poi blog dopo blog queste vengono trasportate, commentate, rimasticate fino alla nausea.

I blogger piu' seguiti sono come delle particelle di questo mezzo elastico che in realta' trasmettono con molta energia, quelli meno seguiti sono come delle appendici terminali che trasmettono ma non se li fila nessuno.

Perche' i blog che dicono minchiate hanno successo

Io non lo so esattamente. Pero' a guardar bene molti blogger trattano di argomenti veramente banali tipo il gossip, i reality, l'ennesima battuta del politico di turno o commentano lo spot del calciatore famoso. Non sara' che Internet sta diventando banale e brutto come la televisione? I blogger in realta' scrivono per l'audience e per vedere technorati dargli un buon punteggio. Quelli che hanno avuto piu' fortuna e che sono partiti prima hanno messo su un bel business con google ads e varia gadgeteria.


Non saro' mica invidioso ???

Beh, se ci fanno dei soldi li invidio si'. D'altronde se una velina guadagna piu' di un architetto che male c'e' se un blogger campa scrivendo minchiate? In fondo molti giornalisti iscritti all'albo fanno lo stesso da quarant'anni.

Thursday, November 02, 2006

Il politico dopo due mandati puzza (2)


Foto by by inju

Non se ne vogliono andare !! Altro che ricambio (leggi)

Invece ecco cosa si sente ...

“Se cadesse il divieto per il terzo mandato, mi ricandiderei come sindaco di Roma”. (Veltroni)

“Sul terzo mandato, ancor meglio sui mandati senza limite se non quello imposto dai cittadini che scelgono, Veltroni ha ragione”, ha commentato Francesco Storace

“E' giunto il tempo di porre fine ad un anacronistico divieto di proseguire un lavoro se c’è il consenso degli elettori. Personalmente credo che sarebbe giusto abrogare una norma che non ha più senso e magari tra cinque anni la sfida di Roma sarà ancora più bella” (sempre Storace)


“da lungo tempo” l'Anci aveva portato questo tema “all'attenzione sia del governo Berlusconi sia di quello attuale”. “Esistono proposte di legge bipartisan già depositate in Parlamento. Ricordo che nell'incontro avvenuto al ministero dell’interno, tra l’Anci e i ministri Lanzillotta e Giuliano Amato, vi è stata l'assicurazione da parte del governo sulla presentazione di un disegno di legge che elimini qualsiasi limite, lasciando al Parlamento la decisione in merito. Siamo pertanto in attesa”, conclude Napoli, “che il ministro presenti la proposta, in modo da analizzarla, cosiccheé sia l'Anci che il Parlamento possano esprimersi”. (Osvaldo Napoli, FI, vice presidente ANCI)



Andiamo bene.

Monday, October 30, 2006

Ho fatto il Linux Day, mi sono perso il Linux Day













(foto di Simone Caschili)


Ho sempre visto gli altri organizzare il Linux Day qui a Cagliari ed in genere ho sempre avuto la sensazione che ci fosse cura e premura come quando si organizza un matrimonio prendendosi quasi un annetto di tempo per tutti i dettagli.

Chissà perché nel 2006 si è quasi trascurato l'evento e si è arrivati scorati alla quasi decisione di non fare niente. Ed invece, grazie al lampo di entusiasmo di Giulio ...














Giulio in posa per il monumento di prossima edificazione
(foto di Simone Caschili)




... in poco più di due settimane si è messa in piedi una lasca organizzazione che come nei peggiori film di hollywood mettendo insieme con lo spago un drappello di riservisti tra cui il sottoscritto con poche idee in compenso confuse, errore dopo errore siamo riusciti ad organizzare un linux day buono se non ottimo.
























(foto di Simone Caschili)


La cosiddetta vecchia guardia ha lasciato un vuoto che mi piacerebbe poter dire è stato colmato da una giovane generazione di linuxiani, ma se andiamo a vedere eravamo giovani solo nello spirito perché secondo l'anagrafe altro che giovani ... ma i giovani dove sono? Perché lasciate a noi 35-45 enni il piacere di vestirci in jeans e maglietta del gulch e prendere possesso di una manifestazione che dovrebbe essere soprattutto vostra?


Concludendo dico che mi son perso il Linux Day, perché fare il coordinatore di una traccia di seminari è stato più impegnativo di quanto pensassi. Son rimasto chiuso nell'aula a controllare che prima dei talk tutto fosse funzionante, che nelle pause nessuno si portasse via qualche pezzo, e durante i talk a introdurre i relatori. E invece grazie alle foto scattate durante la manifestazione ho visto che c'era tutto un mondo intorno che mi sono un pò perso. Pazienza, però son soddisfatto e ringrazio tutti gli amici con cui ho lavorato.

PS:
Alla fine abbiam dato anche le bomboniere: dei CD con Ubuntu e tanto software libero per tutti.

Thursday, October 26, 2006

Prendete un'infinità di atomi di idrogeno ... fatto?














Prendete un'infinità di atomi di idrogeno ... fatto? Avrete che a un certo punto una parte di essi comincerà a formare un sistema più complesso di atomi di elio. Avrete quindi un calderone in un cui idrogeno ed elio saranno presenti insieme. In questo calderone si formeranno atomi più pesanti e cosi via fino a formare tutto gli elementi. Resterà sempre un'infinità di atomi di idrogeno a circondare il tutto, ma ci saranno elio, carbonio, ferro, e via via sempre meno numerosi uranio e altri elementi più pesanti. L'uranio è sicuramente più complesso dell'idrogeno, ma evidentemente all'universo non piacciono le cose troppo semplici. Infatti dalle semplici molecole, si passa alle proteine, agli organismi monocellulari, alle piante, agli animali fino all'uomo. C'e' un qualcosa di diabolico o di angelico nella natura stessa dell'universo che tende ad aggiungere livelli sempre più complessi. Il cervello dell'uomo è probabilmente l'agglomerato di atomi più complesso dell'intero universo ma non basta ancora. Quello che conta è l'effetto rete. Se due uomini parlano e si comunicano delle idee si crea qualcosa di ancora più complesso della semplice somma di due cervelli: di crea una conoscenza collettiva e si gettano le basi della società. La società è dunque la *cosa* più complessa che abbiamo nell'universo perché è il risultato della interazione dei cervelli umani e non la loro semplice somma, così come un atomo di elio non è la semplice somma di 4 atomi di idrogeno ma il risultato di un effetto rete.


E così se la rete dei cervelli rappresenta un sistema molto complesso attraverso il linguaggio si sono create le società che all'inizio erano isolate fra loro ma poi nel ventesimo secolo l'effetto rete è aumentato grazie alla tecnologia: i trasporti e i mass media su tutti hanno stabilito un nuovo livello di rete fra le società prima isolate. Il ventunesimo secolo dal canto suo ha portato le comunicazioni globali immediate grazie a Internet e l'effetto rete dei cervelli è ancora aumentato.

















Ma la complessità può essere anche il fine del mondo? Se l'universo tende ad una "Grande Complessità" è questa nient'altro che la natura di Dio al punto che tutto ciò che aumenta la complessità è il bene mentre ciò che la riduce è il male? Questa ipotesi l'ho trovata in un bellissimo (il giudizio andrebbe articolato meglio) libro intitolato Shantaram, che è un romanzo ambientato in India e non un saggio teologico o filosofico.

Defective By Design (tagga tagga tagga)









Io dico che i computer con DRM integrato NON RISPETTANO LA SECONDA LEGGE DI ASIMOV DELLA ROBOTICA.
Leggo con piacere dell'iniziativa di DefectiveByDesign che propone di andare sul sito di amazon e di taggare tutti gli apparecchi DRMati con il tag defectivebydesign in modo da scoraggiare, o comunque informare gli eventuali acquirenti.

Wednesday, October 25, 2006

Dal GIS al Geoweb

Il 22 Novembre in occasione del GIS Day 2006 di Cagliari presenterò una breve panoramica delle applicazioni che compongono il cosiddetto geoweb, la cui definizione peraltro è nuova ed ancora sfuggente.

GeoRSS per i lettori di DEV

In questo post troverete presto materiale aggiuntivo e il codice da scaricare relativo all'articolo che sto scrivendo per la rivista DEV. Ci vediamo presto su questa URL

Tuesday, October 24, 2006

Scherzi da Writely

Mi sa che prima di abbandonare le versione stand-alone di open office e affini per passare a sistemi office puramente web ce ne passerà ancora. Guardate cosa mi ha combinato writely ad un paragrafo di testo al quale avevo cercato di cambiare la misura dei font


Sunday, October 22, 2006

Il politico dopo due mandati puzza

Son sempre le stesse persone ed hanno sempre le stesse cattive intenzioni. Cattive per noi ovviamente ma buonissime per loro e cioè garantirsi la perpetuazione del loro privilegio. Essere politici in Italia vuol dire questo: spendere il 99% delle proprie energie e capacità per assicurarsi la rielezione e le restanti briciole a combinar guai per il paese. Questo perché la politica è un mestiere e nel mestiere si vuol fare una lunga carriera. Chi non lo farebbe? Se voi foste al posto loro sareste migliori? Loro non sono più cattivi di noi, essi sono ciò che esprime questa società.

Allora come fare per migliorare la qualità della nostra classe politica? Quello che manca veramente è il ricambio e la partecipazione della società civile. Avete mai pensato di candidarvi? Beh, non si diventa parlamentari solo perché lo si decide dall'oggi al domani. Solo Berlusconi, Soru e altri miliardari possono fare una cosa del genere. Per tutti gli altri la porta è semplicemente chiusa. La politica è una chiesa e si diventa celebranti solo se si è fatto il chierichetto nella sezione del partito per una vita intera. Qualcuno direbbe che è una vocazione e se lo dice lo fa per fregarvi. Io dico che fare Politica dovrebbe essere un diritto di tutti. Invece alla maggiorparte di noi la partecipazione è negata, e se come diceva Gaber "la libertà è partecipazione" allora la libertà stessa è negata.

Per il politico di mestiere le opportunità sono incredibili e la responsabilità delle proprie azioni e dei propri fallimenti anche elettorali è nulla. Pensate al caso di Storace. Trombato alle elezioni regionali del Lazio, in un paese normale avrebbe finito lì la sua carriera politica. Invece è stato nominato ministro della salute nel governo Berlusconi III. Il tutto suona un pò: "Questi elettori non capiscono niente. Povero Storace, diamogli un ministero". Allora nell'attesa della prossima tangentopoli che cambierà almeno le facce al potere se non le pance, bisogna concepire qualcosa che ci dia da quel momento in poi una classe dirigente migliore. La mia proposta prende spunto dalle caratteristiche dell'ufficio di sindaco che non può essere esercitato per più di due volte dalla stessa persona. E' un'ottima cosa che ben presto verrà abrogata purtroppo, e che invece dovrebbe essere estesa a tutte le cariche pubbliche elettive e di governo. Ragioniamo un pò:

Non si può essere eletti consiglieri comunali/provinciali/regionali più di due volte nella propria vita

Non si possono assumere incarichi di assessore comunale/provinciale/regionale più di due volte nella propria vita

Non si può assumere l'incarico di sindaco/presidente di provincia/governatore regionale più di due volte nella propria vita

Non si può essere eletti più di due volte nella vita alla carica di senatore o deputato della Repubblica

Non si possono assumere incarichi di governo (sottosegretariati, ministeri, vice-ministri e presidenza del consiglio) per più di due volte nella vita

Per tutte le cariche elettive si può derogare laddove manchino candidati alternativi.



Analizziamo le carriere dei nostri politici e vediamo come sarebbero andate se queste norme fossero incluse nella nostra Costituzione.

Andreotti sarebbe tornato a fare il giornalista a partire dagli anni 50 dato che fu già sottosegretario ai tempi di De Gasperi e più volte parlamentare.

Berlusconi avrebbe guidato il governo nel 94 e poi di nuovo nel 2001. Avrebbe dovuto lasciare in occasione del rimpasto avvenuto nel 2005. Sarebbe stato eletto deputato nel 1994 (XII legislatura) e nel 1996 (XIII legislatura). In pratica sarebbe stato ineleggibile alle camere dal 2001 e non avrebbe potuto far parte del governo a partire dal 2005 per la gioia dei suoi avversari e soprattutto di alcuni suoi alleati.

Prodi è stato ministro dell'industria nel governo Andreotti del 1978 (che nella nostra ipotesi non sarebbe però mai nato) e poi presidente del consiglio nel 1996 fino al 1998. Oggi non sarebbe in carica.

Stesso discorso per D'Alema. Con i suoi due governi (1998 e 1999) si sarebbe giocato le sue due possibilità di far parte di futuri governi.

Mastella è deputato ininterrottamente dal 1976. Nella nostra ipotesi non lo sarebbe più da un bel pezzo.


L'elenco potrebbe essere ancora lungo ed interessante ma mi fermo qui. Come sarebbe andata l'Italia con queste semplici regole? Secondo me molto meglio. Aldilà del giudizio sui singoli politici, il continuo ricambio avrebbe portato dei benefici. Naturalmente il vitalizio dopo mezza leegislatura va abolito.



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[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_Governi_Italiani

Friday, October 20, 2006

Linux Day 2006 anche a Cagliari

Sembrava impossile ed invece ...










LINUX DAY 2006

sesta giornata nazionale del Software Libero
sabato 28 ottobre

dalle 9:00 alle 13:00

CAGLIARI

Facoltà di Ingegneria - Piazza d'Armi

ingresso libero e gratuito



Il Linux Day è una manifestazione nazionale articolata in eventi locali che ha lo scopo di promuovere software libero. Durante il Linux Day sarà possibile assistere gratuitamente a numerosi seminari divisi in sessioni parallele orientate a neofiti e/o curiosi. Fino ad esaurimento scorte verranno distribuiti dei CD contenenti alcune tra le più popolari distribuzioni di GNU/Linux e software libero.

La manifestazione è organizzata dal GULCH in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari

Per ulteriori info: http://linuxday.gulch.it

Wednesday, October 18, 2006

Scampato pericolo per i blogger

A quel che leggo l'articolo che imponeva il compenso da corrispondere nel caso di citazione parziale di articoli altrui è stato rimosso dalla finanziaria. Ne avevamo parlato qui.

Monday, October 16, 2006

Riproduzione di articoli di riviste o giornali

Partecipo nel mio piccolo al tam tam che circola sui blog riguardante l'iniquo articolo sulla Riproduzione di articoli di riviste o giornali.

Dallo scorso 3 ottobre, non si può più riportare il testo di un qualsiasi articolo tratto da un qualsiasi sito o giornale, pur citando la fonte.

Per poterlo fare occorre pagare un compenso all’editore e se non lo si fa le sanzioni sono salatissime.

Art. 32.
Riproduzione di articoli di riviste o giornali

  1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il comma 1, e’ inserito il seguente:

    «1-/bis/. I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali, devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le modalità di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.».

Le conseguenze di questo articolo saranno pesantissime e si tradurranno nella pratica impossibilità di costruire un'informazione alternativa basata sulla rete come è stato fino ad oggi.

L’informazione su internet deve rimanere libera e a questo proposito bisogna aderire ad iniziative come la campagna di PeaceLink che recita:

Chiedo pertanto che il Parlamento abolisca con un opportuno provvedimento il primo comma dell’articolo 32 del capo IX del decreto legge 3 ottobre 2006 n. 262, recante “Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”, con cui sono state anticipate alcune delle misure previste dal disegno di legge finanziaria 2007.

Per aderire vai alla pagina dedicata.

Tuesday, October 10, 2006

Open al bivio fra software e webware (le slide)

Open al bivio fra software e webware: questo è il titolo del mio intervento al convegno organizzato dalla Provincia di Cagliari ed intitolato La Pubblica Amministrazione al servizio del cittadino tra e-Government e Open Source.

Desideroso di provare il (per me) nuovo servizio di slideshare eccole in linea nel post.

Saturday, October 07, 2006

Open al bivio fra software e webware

Open al bivio fra software e webware: questo è il titolo del mio intervento al convegno organizzato dalla Provincia di Cagliari ed intitolato La Pubblica Amministrazione al servizio del cittadino tra e-Government e Open Source.

Il succo di ciò che volevo dire nel mio intervento è che con l'enorme sviluppo del web 2.0, dei mashup e del fiorire di nuove API (soap, rest, javascript) le licenze open source non sono più completamente adatte al loro scopo.

Questa cosa ovviamente non me la sono inventata io ed esponenti ben più autorevoli di me si sono già espressi ed hanno manifestato i loro dubbi, uno per tutti Tim OReilly che ha sostenuto che le licenze open source sono ormai obsolete.

Detta così sembra una boutade o una provocazione, ed in parte lo è, ma c'è un fondo di verità che non deve sfuggire. Sebbene la maggiorparte dei cosiddetti servizi del web2.0 usino software opensource come Linux, PHP, MySQL, Apache e chissà cos'altro, i tool sono opensource ma le applicazioni risultanti sono spesso proprietarie.

In un mio precedente post ho già evidenziato che la GPL v2 non copre il cosiddetto software as service semplicemente perché nelle web application, non c'è distribuzione di codice ma solamente accesso alle funzionalità attraverso la rete. I problemi che si pongono in questo nuovo scenario sono secondo me abbastanza evidenti: se io uso open office e non sono molto soddisfatto posso scaricare il codice, modificarlo e soddisfare le mie esigenze. Se uso google writely e non sono soddisfatto NON posso scaricare il suo codice e modificarlo.

L'utilizzo del software as service ha dei vantaggi immensi per l'utente: basta un browser e possiamo fare tutto. Inoltre i servizi più intelligenti si adattano benissimo ai terminali mobili. Provare gmail dal cellulare per credere. Si sta realizzando il pervasive computing per il quale tanti ricercatori hanno spesso le loro migliori energie a volte nelle direzioni sbagliate, lo si sta realizzando nel modo più semplice attraverso la trasformazione del web da repository globale di dati e pagine di informazione in computer globale nel quale le applicazioni risiedono in pochi grandi server ed il codice client (javascript e html in genere) viene caricato quando serve nel browser dell'utente.

I vantaggi sono evidenti ma anche i pericoli sono tanti e soprattutto per la privacy ed il controllo dei dati. Non è un caso che qualcuno propone delle estensioni del browser per poter cifrare la posta quando si usa gmail.

Ho avuto il piacere di incontrare Stallman in una sua recente visita qui a Cagliari, e quando gli ho chiesto cosa ne pensasse del *software as service* e lui mi ha risposto che non ha senso lasciare i nostri dati in mano ad altri lasciando intendere che se uno è così pazzo da fare una cosa del genere allora per lui non c'è più speranza.

Wednesday, October 04, 2006

La GPL ed i Web Services

La GPL impone a chi modifica un codice distribuito con GPL di rilasciare il proprio lavoro ancora con la GPL. Questo è un modo per costruire un'economia in cui chi riceve un vantaggio dal software libero debba poi restituire in qualche modo il *favore*. Questo funziona bene nel caso in cui il software venga distribuito da chi lo ha prodotto all'utente che lo installa e lo utilizza. Ma cosa succede se io prendo un software con licenza GPL, lo adatto, lo modifico, lo faccio girare come un web service e permetto agli utenti di interagire con esso solo attraverso la rete? Succede che di fatto la GPL v2 (che è quella in *vigore* finora) non mi impone di rilasciare le mie modifiche in nessun modo. Quotando la GPL (fonte della traduzione)

Bisogna fare in modo che ogni opera distribuita o pubblicata, che in parte o nella sua totalità derivi dal Programma o da parti di esso, sia concessa nella sua interezza in licenza gratuita ad ogni terza parte, secondo i termini di questa Licenza.

Nel secondo draft della nuova GPL v3 sembra che questo problema verrà affrontato indicando che l'utente ha diritto di scaricare il codice sorgente del servizio quando questo è implementato a partire da software rilasciato sotto GPL. Riporto un estratto dal testo disponibile qui.

if a modified version of the material they cover is a work intended to interact with users through a computer network, that those users be able to obtain copies of the Corresponding Source of the work through the same network session


Sarà sufficiente a garantire le libertà degli utenti nel nuovo scenario delle rich internet applications? Forse no. Tornerò presto su questo argomento

Tuesday, October 03, 2006

Piu' servizi meno software

Più servizi meno software. In questa frase elementare si riassume la tendenza a far migrare sul web applicazioni interattive sempre più complesse che un tempo erano esclusivamente installate sul PC. GMail è il caso più noto. Anche se in realtà i servizi di web mail esistevano già da molto tempo, GMail ha aggiunto l'interattività e l'immediatezza che i legnosi precursori non offrivano.

Questo sembra essere avvenuto grazie ad una parolina magica: ajax. Anche questa non era poi così nuova, ma inizialmente snobbata e forse troppo a lungo, è divenuta un tormentone negli ultimi tempi. Oggi ci sono massicci investimenti sulla migrazione delle applicazioni per PC in RIA (Rich Internet Application). Una lista non esaustiva di tali applicazioni potrebbe essere:

Posta elettronica (gmail)
Cartografia (gmaps,yahoomaps,virtualearth)
Word processor (writely, officelive)
Fogli di calcolo (Google spreadsheet)
Album fotografie (Flickr, PicasaWeb)
Enciclopedia (Wikipedia)
Agenda (30 boxes, Gcalendar)
Bookmarks (del.icio.us)
News, podcast, etc. (Bloglines)
Programmazione (zimki.com)


Naturalmente i protagonisti sono i soliti noti: Google, Microsoft, Yahoo, Ask.com vuoi perché hanno buone idee, vuoi perché sono rapidi nel metterle in pratica, vuoi perché se non basta comprano in blocco intere aziende, quelle che hanno realizzato idee ancora migliori.

Arriveremo al punto in cui sul nostro PC avremo installati solo il sistema operativo, il browser ed lettori multimediali? Forse sì. Da un punto di vista tecnico i vantaggi sono immensi. Non solo i nostri dati sono online, ma anche le applicazioni che li elaborano dandoci la possibilità di accedere in qualunque momento, in qualunque luogo, in qualunque circostanza a patto di avere una connessione alla rete ed un browser. Tutto questo ha un prezzo ovviamente: La continua erosione della privacy dell'utente, la sensazione di non disporre del controllo totale dei propri dati, il pericolo di dipendere da un servizio che in un momento qualsiasi può venir negato vuoi perché chi lo fornisce non è più in grado di erogarlo o vuoi perché decide di farsi pagare un prezzo via via più alto.

Sunday, October 01, 2006

Il GPS andrà in crisi nel 2011?

Se state pensando di comprarvi tomtom pensateci bene perché forse nel 2011 non funzionerà più, e questo vale anche per tutti gli altri apparecchi basati sul sistema GPS. Secondo questa notizia, a causa della violenta attività solare che ha dei cicli di circa 12 anni, le comunicazioni tra i satelliti ed i ricevitori a terra potranno essere compromesse con danno per tutti i sistemi di navigazione basati su GPS.

Wednesday, September 20, 2006

Nel web gli mp3 si trovano eccome

Leggendo qua e la mi sono imbattuto in una curiosa query per google fatta così:

intitle:index.of "mp3" +"beatles" -htm -html -php -asp "Last Modified"

Il risultato è per me *strabiliante*: vengono fuori i directory listing di vari server HTTP, le directory contengono vari file mp3 e naturalmente sostituendo beatles con un'altra band la storia si ripete.

Su http://www.cwire.org/google-search-tools/ c'è un vero e proprio mashup che permette di fare queste ricerche in modo comodo e permette anche di usare google come proxy (immagino per non lasciare il proprio ip nei server in questione)

Naturalmente, scaricare questi file è comunque un reato dato che a occhio mi pare che nessuno di questi server stia fornendo un servizio di download legale. Perciò attenti a ciò che fate dato che ogni nostra azione sul web è tracciata per sempre.

Una cosa ancora più inquietante è che se invece di mp3 cerchiamo xls (il formato di Microsoft Excel)

intitle:index.of "xls" -htm -html -php -asp "Last Modified"

vengono fuori pagine e pagine di risultati. Cosa ci sarà dentro? Presumo che la maggiorparte siano file messi li per essere accessibili al pubblico come risultati degli esami universitari o di elezioni varie, ma qualcosa mi dice che tra i tanti ci saranno pure file contenenti informazioni confidenziali finite sul web per sbaglio.

Tuesday, September 19, 2006

Ossessione maniacale per la compatibilità all'indietro

Sembra essere una carta vincente nel mercato del software. Lo spiega benissimo questo articolo di Joel Spolsky disponibile anche in italiano.
La parte che mi ha stupito di più la riporto qui e riguarda l'attenzione di Microsoft per il passaggio da Windows 3 a Windows 95:

Windows 95 ? No problem. Una bella interfaccia di programmazione nuova a 32 bit, ma ancora in grado di eseguire perfettamente tutto il vostro vecchio software a 16 bit. Microsoft era ossessionata da questo, e ha speso un sacco di spiccioli per provare ogni vecchio software con Windows 95. Jon Ross, autore di SimCity per Windows 3.x, mi ha detto di aver accidentalmente lasciato un baco in SimCity, che leggeva da un blocco di memoria che aveva appena liberato. Funzionava bene con Windows 3.x, perché quella memoria non andava da nessuna parte. Ma ecco la parte straordinaria: sulle versioni beta di Windows 95 SimCity non funzionava. Microsoft ha scovato il baco e ha aggiunto in Windows 95 del codice che cercava specificamente SimCity. Se SimCity era in esecuzione l'allocatore di memoria funzionava in una modalità speciale, che non liberava la memoria immediatamente. Questo è il livello di ossessione per la compatibilità all'indietro che ha convinto la gente a passare a Windows 95.

Wednesday, September 13, 2006

Prima lezione Yoga

(foto di mattlogelin)











Ho seguito la mia prima lezione di Yoga
. Prana, mantra, posizione facile che facile non è, posizione della roccia, dell'orso e del gatto. Ho un pò di confusione in testa, ma non mi preoccupo per questo. Aspetto la seconda lezione, e poi la terza e poi la quarta ... costanza insomma, è questa la cosa più difficile.

Compenso per copia privata alla SIAE

(Foto di Fabio Bisi - INFN 02/10/2000)









Oggi ho scoperto che è possibile in teoria farsi rimborsare l'*iniquo balzello* a patto di cadere in una delle seguenti categorie:

Supporti vergini spediti verso altri paesi dell’unione europea o esportati verso paesi terzi


Supporti vergini ceduti a imprese di duplicazione


Supporti vergini acquistati dalla pubblica amministrazione per l’archiviazione di dati, documenti digitali o registrazioni propri


Supporti vergini acquistati da imprese per l’archiviazione di dati, documenti digitali o registrazioni propri


Insomma, è rimborsabile a tutti tranne ai privati cittadini che anche li usassero per archiviare la propria tesi di laurea, le proprie fotografie o il video del battesimo del figlio. D'altronde è questa marmaglia che va colpita perché è il bersaglio grosso che a scuoterlo un pò caccia sempre fuori i soldi.

Per maggiori informazioni qui

Friday, September 08, 2006

Oct 3: Day Against DRM

TROVA L'ANNUNCIO QUI




"If consumers even know there's a DRM, what it is, and how it works, we've already failed" - Disney Executive

"The development we feared most from Sony's inclusion of rootkit technology to conceal its DRM software was its use to conceal malicious code. Unfortunately, it seems our fears were well-grounded." said David Emm from security firm Kaspersky Labs.

"[DRM is] set up by conspiracies of companies that are formed with the specific purpose of restricting the public's use of technology. Now, this ought to be a crime. If we had governments of the people, by the people, for the people then, the executives of those companies would be in prison. But, they're not in prison and the reason is we have governments of the people, by the sellouts for the corporations" -- Richard Stallman


There are some new modern-day sort of communists who want to get rid of the incentive for musicians and moviemakers and software makers under various guises -- Bill Gates


U.S. trade law allows the Office of the United States Trade Representative to take action against those countries that fail to provide adequate and effective copyright protection and market access. --
RIAA

Tuesday, September 05, 2006

Project Management


















Sì è vecchia. Lo so. L'avrò vista la prima volta nel 2000 se ricordo bene, ma è fortissima. Chiunque abbia vissuto il ciclo di vita di un progetto software non può che essere d'accordo con questa striscia, della quale purtroppo non sono ancora riuscito ad individuare il geniale autore.

Thursday, August 31, 2006

Robottoni

Eccomi al rientro dalle ferie con un contributo di sicuro spessore culturale. Sapete chi è più grosso fra Mazinga, Daitarn, Goldrake e compagnia? No. Ecco la risposta. A voi individuarli nella figura.


Thursday, July 27, 2006

Cronache dal GeoWeb: E' andata! GeoPix presentato

Grande sollievo ora. Ero nervoso come sempre prima di un talk. Incredibilmente c'erano circa 50 persone a seguire (abstract scritto bene?) La sala dove ho presentato è galattica. Metterò le mie foto online appena torno, per adesso accontentatevi di questa istituzionale dal sito della venue. Appena sono entrato mi sono sentito un pò intimorito, neanche D'Alema parla in sale come questa.

Cronache dal GeoWeb: GeoRSS

Ieri ho seguito un talk su GeoRSS. Mi aspettavo esempi e dimostrazioni di come questo formato potesse venire utilizzato, ma invece la presentazione si è limitata a qualche dettaglio tecnico. Peccato.

Tuesday, July 25, 2006

Cronache dal Geoweb: Considerazioni su Virtual Earth

Devo dire che non è tanto male. Sembra un clone di Google Maps ma ha qualcosina di più (e forse anche di meno). Vale la pena darci un'occhiata e provarlo. Durante il tutorial di oggi tenuto da un tale Steve Milroy, ho postato su del.icio.us un pò di link molto interessanti:

  1. Lunch

    overlying aerial photos at arbitrary resolution with mapcruncher

    to mapcruncher virtualearth mashup maps ... 56 min ago
  2. MSR MapCruncher

    interesting for augmentin virtual earth maps with your own maps with arbitrary resolution

  3. GeoRSS Home

    alternative to kml? good to export geopix itineraries?

  4. The Virtual Earth Interactive SDK

    Excellent documentation/tutorial on Virtual Earth

    to maps vir ... saved by 82 other people ... 2 hours ago

Geoweb 2006

Eccomi a Vancouver sono qui. La conferenza è iniziata ed io sto seguendo un tutorial su Microsoft Virtual Earth. Ce n'era uno anche su Googlemaps in contemporanea ma io so già tutto su quello (eh eh modesto).

Friday, July 21, 2006

Se famo du spaghi









Ecco un nuovo mashup italiano basato su Google Maps che mette in rete i ristoranti. I dati li mettono gli utenti nella più *classica* tradizione del web2.0 con tanto di tag ovviamente. La grafica è eccellente:

http://www.duespaghi.it/index.php

Buon appetito.

Wednesday, July 19, 2006

Bibliografie con JSON

(per la serie marmellata-genuina-fatta-in-casa)


JSON è un formato per lo scambio di dati come ce ne sono tanti in giro per la rete che però ha un vantaggio innegabile: i dati non sono altro che literal Javascript. La conseguenza più immediata di questa scelta è che ricevendo un JSON via Ajax è sufficiente darlo in pasto alla funzione eval() per ottenere un modello ad oggetti dei nostri dati. Questa è senz'altro una gran cosa. Dato che personalmente avevo il problema di come mantenere una lista di pubblicazioni, avevo vagliato varie ipotesi tra cui bibtex e XML. Ma poi ho voluto provare questa nuova strada ed ho semplicemente costruito un file di testo formattato con JSON. Poi ho scritto una pagina HTML che riceve il file via Ajax e costruisce una pagina HTML (la vista) della bibliografia. Gli elementi del mio file sono fatti così:

[
{
"authors": ["Davide Carboni"],
"year": 2006,
"title": "Programmare con le Google Maps",
"type": "magazine",
"issue": "141",
"month": "June",
"volume": "Mensile di programmazione DEV",
"publisher": "Gruppo editoriale Infomedia"
},
{
"authors": ["Alessandro Soro", "Manuela Angioni", "Davide Carboni"],
"year": 2006,
"title": "Interactive Web-based Applications: Enforcing Communication and Cooperation in Distributed Teams",
"type": "book section",
"volume": "Sharing ExperienceS on Agile Methodologies in Open Source Software development(SESAMOSS)",
"editors": "",
"publisher": "Polimetrica Publisher",
"country": "Italy",
"pages": "17-24"
},

...

]
Naturalmente potete sbizzarrirvi e inventare tutti i campi che volete, l'importante è che poi sappiate come gestirli nel vostro HTML/Javascript.

Nel mio caso potete dare un'occhiata al file risultante per dare uno sguardo allo script e naturalmente alla bibliografia completa in formato JSON

Monday, July 17, 2006

Geopix badge

Ciao. Questa è una prova di itinerari sul blog.



Aprilo con geopix

Sunday, July 16, 2006

Campioni del mondo

Sono intempestivo. Mi sono preso qualche giorno prima di scrivere qualcosa sui mondiali di calcio che abbiamo vinto. "Abbiamo"? Un momento, io non ho giocato. Comunque, a parte questo ho meditato tante cose intelligenti prima, dopo e durante questi mondiali, ma alla fine non direi nulla che valga la pena essere detto. Mi limito a riportare un pensiero di seconda mano che riassume però bene ciò che penso anch'io.

"Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. E' rito
nel fondo, anche se è invasione. Mentre altre rappresentazioni sacre,
persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il
calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro"

(Pier Paolo Pasolini)

Thursday, July 13, 2006

Geolinks: google maps in blogs made easy

(from my google-maps department)

I use quikmaps to blog maps. It is great. But recently I was wondering how to embed a map simply writing a tag in my posts. Something like <geolink></geolink>. Then I realized that I can. The rationale is to insert in the HTML a tag with geo coordinates and zoom level. See the text below. The links are not "simple" links they are somehow geolinks.

Click the green links!


I went to Italy where I visited the beautiful city of Rome. Then I took a plane to reach the town of Cagliari where I spen most of my time in the Poetto beach.



It is nice. Isn't it?





Now let's see how it works. Insert in your blogger template the followings:


<!-- geolink style -->
<style type="text/css">
span.geolink{
color: green;
text-decoration: underline;
cursor:pointer
}
</style>
<!-- geolink style END-->


and also


<!--geolink code-->
<script type="text/javascript" src="http://opensource.crs4.it/geolink/mappe.js"></script>
<!--geolink code END-->



Now it is time to write your post. In the html you can write your text and then insert a sentence like:


...I went to <span class="geolink" onclick="center(this);" lat="42" lon="12.5" zoom="9">Rome</span>


As you see the *span* element contains some extra attributes like:


  • lat
  • lon
  • zoom

Now don't forget to place in your blog post also the iframe tag which will display the map.


<iframe name="map" style="width: 550px; height: 350px;" src=""></iframe>


That's all. Too simplistic? It works, at least for me.
Bye.

The image “http://digg.com/img/little-digg.gif” cannot be displayed, because it contains errors.

Wednesday, July 12, 2006

Geolink

Questa è solo una prova per sperimentare un modo veloce e facile di linkare una Google
Maps ad una parola qualsiasi del vostro testo in un blog. Non leggete questo post con un aggregatore di feed ma collegatevi al blog e vedrete il risultato.
Quello che segue è un possibile testo contenente i geolink:

Prima mi sono recato in Italia e da li ho visitato Roma, poi ho preso l'aereo e sono
andato a Cagliari dove ho visto la spiaggia del Poetto

Bello?






Se volete farlo anche voi non è difficile. Se usate blogger inserite nel template, laddove ritenete opportuno, le seguenti:


<!-- geolink style -->
<style type="text/css">
span.geolink{
color: green;
text-decoration: underline;
cursor:pointer
}
</style>
<!-- geolink style END-->


e poi anche:

<!--geolink code-->
<script type="text/javascript" src="http://opensource.crs4.it/geolink/mappe.js"></script>
<!--geolink code END-->



A questo punto inserite i vostri geolink come ho fatto io in questo post, ad esempio
:

...ho visitato <span class="geolink" onclick="center(this);" lat="42" lon="12.5" zoom="9">Roma</span>


e non dimenticate di inserire l'iframe che conterrà la mappa, ad esempio:



<iframe name="map" style="width: 550px; height: 350px;" src=""></iframe>

Monday, July 10, 2006

Una nuova idea

(per la serie erano-venticinque-lettori-ora-saranno-molti-meno)


Alex ha un'idea. Si mette al computer. Impegna il mouse, apre il suo editor e comincia a provare la sua idea. Passano minuti di ronzio e ticchettio. Ronzio e tichettio. A parte questo, silenzio e concentrazione. Qualcuno passa davanti alla porta dell'ufficio e butta un'occhiata dentro. "Non importa" - pensa Alex - "ma chi era?". Ancora ronzio e tichettio. Passano le mezzore. Poi ecco qualche segno di vita "Azz... ma perche' fai cosi'??". E ancora: "Cristo, ma perche'??". Poi finalmente "Sii'. Vai!!". Improvvisamente rivitalizzato Alex si alza e comincia a vagare come un demonio per la stanza parlando da solo. Scarabocchia qualcosa sulla lavagna. Ritorna a sedersi. Clicca nervosamente qualche comando sul computer. Si rialza ed va a passo spedito verso l'ufficio di Bobo

"Puoi venire da me un attimo? Ti mostro una cosa."
"Va bene". Ma si sente che non ne ha voglia.
Bobo segue il collega fino al suo ufficio. Prende una sedia e si mette comodo. Alex comincia a spiegare:
"Ricordi quel discorso che ti ho fatto ieri sulle connessioni di rete?"
"Certo."
"Ecco allora ho scritto questo programma"
"Si'. Cosa fa?"
"Ecco ora lo lancio...tieni d'occhio i log su questa finestra"
"Quindi?"
"Beh, questo su questa finestra e' quello che ti dicevo ieri, e questo e' quello che genera il mio programma"
"Ah, figo."
"Guarda. Se poi inverti il client con il server ... ecco."
"Bellissimo!"
Bobo ci riflette un attimo. "No scusa. Non ho capito. Come fa il client a contattare questi processi?".
"Beh, perche' qui entra in gioco la cache distribuita."
"Cosa? Quale cache?"
"Quella che ho lanciato all'inizio. Prima dell'esecuzione del programma."
"Ah. Ok. Chiaro adesso. Mooolto figo."
Bobo si alza. Riflette un po'. Scarabocchia sulla lavagna. "Ma scusa. Perche' non provi ad inserire un pool di processi che funzionano come slave?"
"In che modo?"
"Niente di speciale. Li lanci prima e poi li chiami quando ti servono. Sempre usando la tua cache."
"Si'. Si potrebbe. Ma quello che volevo dimostrare lo fa gia' cosi'"
"Eh no. Se i processi sono indipendenti tutto e' piu' autonomo e piu' resistente"
"Beh, certo."
"Guarda che e' una fesseria. Posso?"
Bobo prende il mouse e comincia a lavorarci su.
"Ecco, implementi questa interfaccia e poi usi questo protocollo."
Bobo agisce nervosamente sulla rotella del mouse finche non trova quello che cerca.
"Ecco, questa e' la documentazione che cercavo."
"Si', ma il parser non lo puoi istanziare direttamente."
"Come no? Certo che posso"
"No. Devi usare la factory."
"Ah. Tu sei di quelli."
"No. Veramente sono le librerie che sono cosi'."
"Va bene, hai ragione. Allora usiamo la factory. Mentre qui tutto questo blocco lo cancelliamo che tanto non serve piu'ed ecco compilo."
Bobo fa una smorfia. "Vabbe' questi sono i soliti errori. E' l'editor che e' un tipo palloso. Aspe' dobbiamo cercare nel menu', strumenti, visualizzazione ... ecco questo va messo cosi'. Ora compiliamo e ... via!"
Bobo esclama: "Vedi come pompa adesso."
"E' una figata."
Con un urlo Alex chiama verso l'ufficio accanto dal quale silenziosamente un loro collega fa capolino.
"Vieni Capo che ti facciamo vedere cose fighe."
"State facendo cose fighe?"
"Vieni, vieni. Guarda questa finestra."
"Si'. E quindi?"
"Lanciamo anche questi adesso e occhio al log."
"Figo. Ma a cosa serve?"
"Beh, a niente naturalmente" - Risponde Alex - "Era solo un esperimento."
"Ah, ma pensi che possa servire a qualcosa?"
"Boh, non so. Che ne dici Bobo?"
"Ma, chissa'. Se ci fosse un'applicazione sarebbe interessante".
Capo si allontana come se avesse qualcos'altro da fare. "Vabbe', vi lascio. Una figata comunque il vostro programma".
Bobo ridendo si rivolge al collega mentre questo si allontana. "Dai Capo sei sempre il solito."
Alex e Bobo si guardano. Bobo esce dall'ufficio. Rientra per un attimo. Si scambiano uno sguardo. Quasi sembra che stiano per intuire qualcosa che pero' sfugge a entrambi e mentre Bobo si volta verso la porta Alex si risiede dicendo "No, non serve proprio a un cazzo".

Immobili in vendita con google maps

Il sito è http://www.maiom.com/mappa e l'idea l'avevo avuta anch'io ma avevo desistito perché dalla mia conoscenza delle agenzie immobiliari, queste svelano ai potenziali acquirenti il meno possibile i particolari sulla posizione degli immobili in vendita almeno fino al momento in cui non fanno loro firmare l'esclusiva di acquisto. Le agenzie infatti hanno paura che acquirente e venditore possano mettersi d'accordo fra loro lasciando l'agenzia stessa con un palmo di naso. Io penso che poche agenzie dunque aderiranno a questo progetto seppur interessante. Vedremo, magari mi sbaglio. Dipenderà molto da cosa faranno i grandi gruppi Tecnocasa, Toscano e Gabetti.

Sunday, July 09, 2006

Portale "Musei in rete della Sardegna del Sud"

(per la serie lara-croft-ai-beni-culturali)


Oggi ho sentito parlare di questo portale realizzato dalla provincia di Cagliari, con un costo complessivo di 100 mila Euro e giusto per curiosità ho voluto visitarlo. Il sito è raggiungibile all'indirizzo http://musei.provincia.cagliari.it ed linkato dal sito istituzionale della Provincia. Il sito è realizzato con Plone, ha un aspetto pulito e ben organizzato ed in generale "molto professionale". Il sito inoltre dichiara di seguire le linee guida per l'accessibilità web e elenca una esaustiva serie di browser con i quali dovrebbe funzionare, ma io l'ho provato solo con Mozilla Seamonkey. Un'altra nota positiva è che è possibile sia visitare degli itinerari, sia costruirne di nuovi utilizzando all'interno del sito stesso le mappe interattive di google maps.
Un appunto da fare a mio parere è che il sito, a parte le mappe interattive costruibili anche dagli utenti, risulta un pò "ordinario": il classico portale istituzionale che parte bene ma chissà se i contenuti verranno aggiornati con continuità. Inoltre risulta lento nel caricare le pagine, non so se dipende dalla mia connessione domestica (ADSL Tiscali) oppure è proprio il server che fornisce i dati "lentamente". D'altronde non sembra contenere oggetti particolarmente pesanti da scaricare.

Friday, July 07, 2006

Windsurf a Geremeas sulle Google Maps

(per la serie google-maps e windsurf)


In realtà non ho l'abitudine di documentare su questo blog le mie uscite in windsurf, ma siccome volevo ancora giocare con quikmaps ecco un georeport dell'evento.

Thursday, July 06, 2006

Quikmaps

(per la serie google-maps)

Consigliatissima! Da provare! Bella applicazione delle google maps, in pratica un editor grafico che vi consente di creare una semplice google maps disegnandoci sopra e poi di salvare un badge html da incorporare nei vostri blog post o dove volete. Tutto senza scrivere una riga di HTML/JS.

Tanto per provare ho creato una mappa della mia ultima uscita in windsurf.

Upcoming all'Opera


(per la serie marmellata-genuina-fatta-in-casa)

















Qualche tempo fa ho messo mano alla Opera Mobile Platform (ne avevo già parlato qui) e ho sviluppato un semplice client ajax che si collega a upcoming.org e fa una semplice query. L'applicazione è senza pretese e non l'ho ancora testata su un device vero (il nokia 3650 di cui dispongo sembra non avere abbastanza memoria). Comunque per tutti gli interessati ho messo il codice a disposizione qui. Naturalmente non è un progetto e non ho intenzione di mantenere questo codice almeno per il momento, è solo marmellata fatta in casa.

Per testarla sull'emulatore bisogna installare la Opera platform sul disco, copiare la nostra cartella upcoming dentro la directory di Opera platform, ed infine aggiungere l'elemento:


<url serviceid="150">upcoming/upcoming.html</url>


nel file registeredApps.xml

Happy hacking

Wednesday, July 05, 2006

Firefox tascabile

Ho scoperto che è possibile installare Firefox in un pendrive e configurarlo in modo che lo stesso pendrive faccia da local directory in cui salvare tutto: bookmark, cache, preferenze etc. etc.
Questo è utile in vari casi: ad esempio se volete fare una demo che funziona solo con firefox da un cliente e non siete sicuri che lui ce l'abbia installato. Invece di chiedere a lui di installarlo potete usare il firefox del vostro pendrive. Un'altra possibile applicazione è quella che vi consente di usare una macchina qualsiasi senza lasciare sul disco rigido le tracce della vostra navigazione (naturalmente questo non esclude altre minacce alla vostra privacy legate all'uso della rete).

Il procedimento per installare firefox in un pendrive è molto semplice: scaricate la versione stabile di firefox nella versione archivio (se la trovate) altrimenti scaricate l'installer, lanciatelo e poi copiate l'intera directory di firefox nel vostro pendrive, ad esempio in

F:\Mozilla Firefox

Create una directory "profile" nel vostro pendrive, ad esempio

F:\Mozilla Firefox\profile

Aggiungete in

F:\Mozilla Firefox

il file firefox.bat così composto:

start firefox.exe -Profile "profile/"


A questo punto potete portarvi dietro il vostro pendrive con firefox e quando lo vorrete usare in un altro sistema aprite il filesystem del pendrive e lanciate il file firefox.bat che avete creato.

E' tutto.

Monday, July 03, 2006

Anonymous P2P: briganti o partigiani



P2P anonimo significa comunicare celando la propria identità. Sembra facile, in realtà è molto difficile, ogni nostra azione nella rete lascia sempre una traccia e tale traccia resta nel log file in qualche disco remoto che chissàchi un giorno potrà prendere e sapere qualcosa di noi. Fra mille anni in un futuro post-moderno, post-atomico, post-qualsiasi-cosa possiamo immaginare oggi, le ricerche archeologiche si svolgeranno direttamente sui dati personali che saranno online da qualche parte, oppure offline in qualche disco dismesso. Anche i dati criptati saranno fonte di svago e divertimento, gli archeologi del futuro li decodificheranno con l'equivalente di un click del mouse ammesso che ci sarà ancora il mouse. Ma tornando al presente: you have zero privacy anyway. E quindi quando navighi tutto è registrato, tutto è sotto controllo, rispetto alla realtà di oggi il grande fratello di Orwell fa la figura di un goffo golem tecnologico. Ma la stessa tecnologia che ci osserva e ci spia può darci una mano a rimanere nell'ombra: come scarafaggi o criminali, oppure meglio come combattenti per la propria libertà. La privacy è un diritto, la libertà di pensiero è un diritto e l'anonimato è uno strumento per far valere questo diritto ed anche per questo che in democrazia si vota nel segreto della cabina elettorale.

Friday, June 30, 2006

Tutorial sul P2P anonimo








Ho finalmente completato una presentazione powerpoint sul P2P anonimo. Gli argomenti trattati sono:

  • anonymizer proxy
  • reti friend-to-friend
  • waste
  • freenet
  • small worlds
  • diffie-hellman
  • tor
Come al solito le slide (solo in inglese per ora) sono disponibili nella mia directory su esnips.

Thursday, June 29, 2006

I colossi di Monti Prama

(per la serie lara-croft-ai-beni-culturali)

Oggi ho visitato il Centro di Restauro della Soprintendenza ai beni culturali delle province di Sassari e Nuoro, e fin qui niente di spettacolare. In questo centro però sono conservati dei "pezzi" (centinaia, migliaia) di statue antropomorfe in pietra del periodo nuragico. Sono statue enormi, si evince da teste, piedi, braccia, busti etc. di un tipo che io non avevo mai visto né immaginato potessero esistere. A investigare bene si scopre che questi reperti son stati trovati da quasi 30 anni e ora stanno lavorando per rimettere insieme i pezzi e ovviamente capire il mistero della loro esistenza. Infatti si tratta di statue uniche nel loro genere, e abituati come siamo ai bronzetti nuragici, vedere questi colossi stupisce moltissimo. Spero che le persone addette alla loro catalogazione, persone che peraltro mi sono sembrate appassionate e molto competenti, possano presto completare il loro lavoro. I colossi devono essere conosciuti da tutti. Devono affiancare nuraghes, tombe dei giganti, bronzetti nell'immagine archeologica della Sardegna e nell'immaginario di tutti.
In rete non si trova quasi niente sull'argomento e questo non è positivo. Segnalo comunque un post qui ed una cronistoria interessante.

Aggiornamento:
Grazie alle segnalazioni dei lettori ho finalmente localizzato in rete il video girato da TeleIndipendentzia. Eccolo:



Wednesday, June 28, 2006

Video su lavagne intelligenti

Un collega mi ha segnalato questo video mooolto interessante sulle smart boards.

Monday, June 26, 2006

Tutorial on P2P at ISCC 06

Hi, I would like to say thank you and "see you soon" to all participants to the tutorial. Unfortunately the scheduling of the conference prevented the graceful conclusion of the tutorial. For whom it may concern, I have a copy of all the slides in the public directory: http://www.esnips.com/web/me2you

All the best from
Davide Carboni

Saturday, June 17, 2006

Articolo Google Maps su DEV





(Fotografia di "Very Good With Computers", utente Flickr)






(per la serie google-maps)

Segnalo che su DEV n. 141 e’ stato appena pubblicato il mio articolo “Programmare con le Google Maps”, che descrive come realizzare un semplice mashup basato su Google Maps. Segnalo inoltre che nello stesso numero è presente anche l'articolo “Linux & Bluetooth: un approfondimento sulle seriali” del mio amigo Stefano Sanna.

Friday, June 16, 2006

Podcast sul mio Freevo, finalmente

The image “http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/47/Sound-icon.svg/45px-Sound-icon.svg.png” cannot be displayed, because it contains errors.

Dopo vari tentativi ho deciso di utilizzare podget. E' uno script bash, comodo da usare quindi in cron job o dalla linea di comando, che fa il suo dovere: scarica file, li organizza in directory, fa il cleanup dei vecchi, costruisce playlist ed ha un discreto numero di configurazioni.

I passi per l'installazione sono molto semplici

  • scarica podget.sh
  • copialo in /usr/bin dopo aver fatto chmod 755 podget.sh
  • lancialo, la prima volta crea la directory ~/.podget/ che contiene 2 file: serverlist ed un file di configurazione podgetrc
  • il file ~/.podget/serverlist contiene la lista dei feed, nel mio caso:

    # Default Server List for podget
    # FORMAT:
    # NOTES:
    # 1. The Category must be one word, however you can use underscores.
    # 2. Any spaces in the urls needs to be converted to %20
    # Find more servers at: http://www.ipodder.org/directory/4/podcasts

    http://www.radio.rai.it/radio2/podcast/rssradio2.jsp radio Radio 2
    http://rss.kataweb.it/videopodcasting/repubblicaradio.xml news Repubblica Radio

  • Ho configurato poi il cron in modo da eseguire podget ogni giorno alle 16,45
    45 16 * * * /usr/bin/podget.sh

Wednesday, June 14, 2006

Stallman a Cagliari: breve resoconto

(fotografia di Mauro Murgioni)


E' finita dunque questa piccola avventura che ha visto il sottoscritto ed il mio collega Stefano Sanna fare da supporto logistico per Richard Stallman durante il suo soggiorno cagliaritano. Dal punto di vista umano dico una cosa che non aggiunge niente a ciò che più o meno si sa: è un personaggio eccentrico, particolare per come veste, per come parla, per come lavora, per come sa essere scortese in certi casi ed estremamente gentile in altri.
Il pubblico sembra aver gradito la conferenza, le domande sono state numerose ed interessanti e l'organizzazione ha funzionato. Personalmente avevo già sentito Stallman parlare al fosdem e pertanto la parte goliardica non mi ha sorpreso questa volta. Chi invece lo ha visto per la prima volta immagino che abbia riso di gusto per lo show con il quale abitualmente chiude le conferenze. Nonostante le risate gli argomenti di cui parla Stallman nei suoi seminari sono terribilmente seri, e oggi più di ieri capisco anche perché lui ce l'abbia tanto contro il software aperto. Non è soltanto una mera contrapposizione tra software aperto e software libero, in realtà gli obiettivi dei due movimenti sono molto diversi e lui spiega benissimo che se il software aperto giustifica se stesso come un modo per ottenere migliori prestazioni, meno bugs, e codice in continua evoluzione, si mette sullo stesso piano del sofware proprietario. Le conseguenze di questa competizione tra il modello aperto e quello proprietario ha due nefaste conseguenze, la prima che il software proprietario funziona bene e forse anche meglio del software aperto, e questo fa credere alla gente che il software proprietario sia la scelta giusta; la seconda che il software aperto distrae l'attenzione dal vero problema: avere un software che funziona bene ed è affidabile è una buona cosa, ma vogliamo ottenere questo rinunciando ad esercitare noi stessi il controllo su cosa fa il nostro computer lasciando questo controllo ad altri? Barattiamo la nostra libertà in cambio dell'efficienza? Il software aperto quindi distrae la nostra attenzione dal problema della libertà. Si vende come un modello di mero sviluppo e non come un modello a protezione dei diritti dell'utente e della comunità. Come diceva Arbore: "meditate gente, meditate."